Via S. Antonio, località Capo Milazzo, Milazzo (ME)
La chiesa di S. Antonio sorge in un luogo incantevole, meta di devoti e turisti, uno dei luoghi più interessanti di Milazzo e della Sicilia. Il posto ove oggi sorge la chiesa, secondo gli storici locali, anticamente era una grotta che serviva ai pescatori per custodire le loro resti ed attrezzi.
Secondo il Perdichizzi «Nel tempo che viveva tra i mortali S.Antonio di Padova, fu abitata da un devoto eremita che volle ivi solitario servire il sommo Dio, ed ebbe questa fortuna d’alloggiare per poche ore il glorioso Santo. Santificato Antonio fu posta la sua figura in quella grotta che divenne perciò a forma di piccola chiesa» (Francesco Perdichizzi, Melazzo sacro).
Una tradizione un pò diversa ci tramanda Padre Napoli «… La Chiesa di S. Antonio è una grotta vicino al lido del mare. Vi concorre il popolo con devozione ed ajuto di limosine. Si ritiene per trazione che la medesima grotta anticamente per la sua piccolezza fusse un refugio di pescatori in tempo di repentine piogge. Di poi intorno al 1500 venutovi un’eremita cavò tanto la grotta che vi poteva agiatamente abitare e per comodità di far orazione vi pose un quadro con l’immagine di S. Antonio… Il quadro per devozione tagliandone parte quasi al presente si vede. La grotta oggi è ingrandita ed adornata di fabbrica, sicchè si adorna un miracoloso Sant’Antoniosollevato, accomodato in una cappella bellissima…» (Francesco Napoli, Memorie della città di Milazzo – 1642).
Certo, nel corso del ‘500 l’affluenza dei devoti doveva essere tale che la famiglia Guerra, oriunda da una nobilissima famiglia di Messina nell’anno 1575 trasformò la grotta in tempio con ricchezza di marmi nell’attuale splendida chiesa. Scendendo dallo spiazzale omonimo verso il sottostante litorale, a metà costa, è ubicato il Santuario rupestre di S. Antonio da Padova. Varcato il portale d’ingresso, in pietra del 1699, suggestivo nella sua semplicità con la struttura alquanto rudimentale del Santo, si apre allo sguardo del visitatore un meraviglioso scenario. Il tetto è rimasto nella nuda roccia, le pareti invece letteralmente coperte da lastre marmoree con bassorilievi della vita del Santo, opera dello sculore trapanese Federico Siracusa (1759-1837). L’abside è dominato dall’altare centrale con la ricchezza di preziosi marmi intarsiati. Accanto all’altare, nel lato destro, si apre un piccolo vano della grotta, la lastra dell’altare con i suoi semplici motivi ornamentali rivela che quasi certamente questo è il luogo più antico del culto. Sull’altare laterale vi era, invece, una pregevole tela di autore ignoto del XVII secolo, raffigurante la Madonna della Provvidenza; tra fiori, frutti, pesci e putti emerge la Madonna.
La statua lignea del Santo, del 1704 e attribuita allo scultore palermitano Noè Marullo, posta su un piedistallo in legno, costruito dall’ebanista milazzese Francesco Testa nel 2007, sembra accogliere con benevolenza il devoto visitatore.
Dal lunedì alla domenica: dalle ore 9:00 alle ore 17:00
L’ ingresso è gratuito.