San Biagio

Piazza San Biagio, Acireale

Le prime notizie sulla presenza dei Frati Minori Osservanti di San Francesco nel territorio di Acireale risalgono al 1595, quando da Catania venivano in Acireale a predicare, in occasione di particolari ricorrenze religiose. La loro presenza divenne stabile quando i frati furono chiamati dall’Università per fondare il loro convento. In città esistevano già due cenobi di altri ordini religiosi a cui si aggiunse nel 1611 quello dei Frati Minori. La chiamata dei frati avvenne su decisione del Consiglio che si riunì appositamente e nella stessa assemblea venne stabilita la somma di denaro da elargire per la fabbrica del convento. Bonaventura Secusio, vescovo di Catania, assegnò ai Frati Minori l’esistente chiesetta di S. Biagio situata alla periferia della città. I frati si insediarono inizialmente in una casa affittata nei pressi della chiesetta, in attesa di poter costruire il loro convento. La chiesa esistente non rispondeva ai canoni francescani così il vescovo dette ai frati il permesso di demolire e riedificare secondo la regola. Tuttavia i frati, potendo contare unicamente sulle sovvenzioni fornite dall’Università e dalle elemosine dei fedeli, diedero precedenza al convento.

Il terremoto del 1693 distrusse il convento.

Per i lavori i frati dovettero ricorrere alla carità e la ricostruzione fu sostenuta dalle elargizioni dei privati. Fu allora possibile una vera ristrutturazione di tutto il complesso in stile francescano: venne creato un grande chiostro, chiuso a sud dal tempio e confinato sui tre lati dalle strutture monastiche. Il chiostro è abbellito da un ciclo di affreschi che rappresenta la vita ed i miracoli di San Francesco d’Assisi e la storia dell’Ordine Francescano, preziosi sia per la fattura che per il loro valore documentale. L’autore degli affreschi è Giovanni Lo Coco, il quale completò l’intero ciclo tra il 1713 e il 1715.

Le celle dei frati passarono da dodici a ventiquattro e vennero create le officine, la cucina, il refettorio e la libreria. Il 29 agosto del 1811 viene rivolta una supplica al Senato di Acireale al fine di ottenere dall’Università dei fondi da spendere nella manutenzione. Le condizioni della fabbrica si erano aggravate a seguito dei numerosi terremoti che avevano interessato la costa ionica della Sicilia durante il primo decennio dell’800. I lavori di restauro che seguirono furono lenti e insoddisfacenti al punto che, nel 1843, il Decurionato di Acireale decise di erogare ai frati una somma per lavori urgenti di manutenzione.

Dopo la soppressione degli Ordini monastici e conseguente espropriazione delle loro proprietà a beneficio del Comune, i locali del convento vennero adibiti a carcere mandamentale: il 12 Aprile 1866 in seduta comunale fu deciso di demolire il vecchio carcere, costruito nell’odierna piazza Leonardo Vigo e di sostituirlo con uno di nuova costruzione. Per questo il 5 gennaio 1868, durante la riunione del Consiglio Comunale, fu avanzata la proposta di destinare il fabbricato del convento di S. Biagio a Pubblico Carcere. Tale proposta suscitò numerose proteste, ma i lavori ebbero inizio. La Giunta Municipale in accordo con la Sotto Prefettura adibì il convento a carcere provvisorio.

Fino al 1868, il convento non superava il primo piano rialzato; la realizzazione del secondo piano è quindi certamente posteriore e può essere collocata alla fine dell’800′, durante le operazioni di trasformazione del convento in carcere. Tali lavori ebbero luogo a partire dal dicembre del 1885. Le nuove opere murarie danneggiarono parte degli affreschi del chiostro. A seguito di un cambiamento della politica locale e non insistendo il Regio Governo a completare l’opera incominciata, il convento insieme alla chiesa furono acquistate da persone private le quali vi ripristinarono il culto primitivo.

Oggi i frati attualmente residenti nel convento non dipendono dalla Curia di Acireale ma fanno capo alla sede centrale di Palermo e sono ormai in numero minore rispetto al passato.

Il chiostro, così come tutto il complesso conventuale, è stato oggetto di un recente restauro al fine di convertire parte dell’edificio in struttura ricettiva.

Orario ingresso: Chiuso al pubblico

English Version

The first information on the presence of the Friars Minor of St. Francis in Acireale date back to 1595, when they came from Catania to preach, during special religious occasions. Their presence became stable when the Friars Minor were called by the University to found their convent. In the city there were already two other monasteries of religious orders, and in 1611 was added the Friars Minor. This decision was taken by the Council that established the amount of money to build the convent. Secusio Bonaventure, bishop of Catania, gave the existing church of St. Blaise located on the outskirts of the city to the Friars Minor. The Friars initially settled in a rented house near the church, waiting to build their convent. The church did not meet the existing standards so the bishop gave the Franciscan Friars the permission to demolish and rebuild according to the project. However, Friars relying only on grants from the University and from the alms of the faithful, gave precedence to the convent.

The earthquake of 1693 destroyed the convent.

Friars had to ask for charity, supported by private donations to rebuild the convent. Then, it was possible restructuring the whole style Franciscan cloister, closed at south with the temple and confined on three sides by the monastic structures. The cloister is decorated with a cycle of frescoes representing the life and miracles of St. Francis of Assisi and the history of the Franciscan Order, precious for their documentary value. The author of the frescoes is Giovanni Lo Coco, who completed the full cycle between 1713 and 1715.

The monks’ cells went from twelve to twenty-four and were created workshops, the kitchen, the refectory and the library. On August 29, 1811 it is given a petition to the Senate of Acireale in order to obtain funds from the University of spending in maintenance. The conditions of the factory had worsened as a result of the numerous earthquakes that had affected the Ionian coast of Sicily during the first decade 800. The restoration work that followed were slow and unsatisfactory to the extent that, in 1843, the Decurionate Acireale decided to disburse a sum to the friars for urgent maintenance.

After the suppression of monastic orders and the consequent expropriation of their property for the benefit of the City, the premises of the monastery were used as a district prison: April 12, 1866 in the municipal seat was decided to demolish the old prison, built in today’s Piazza Leonardo and Vigo replace it with a new building. For this January 5, 1868, during the meeting of the City Council, it was proposed to allocate the building of the convent of San Biagio in the Public Prison. The proposal sparked protests, but work began. The Town Council in agreement with the prefecture used it as Below the convent in provisional prison.

 


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