Monumento di San Nicola

Piazza Libertà, già piano San Francesco d’Assisi, Salemi (TP)

Collocato in uno dei punti nevralgici di confluenza delle principali arterie cittadine, luogo di maggiore espressione della vita sociale e della vivacità culturale del Centro belicino, il simulacro marmoreo di San Nicola di Bari da oltre due secoli vigila prontamente sulle sorti del popolo salemitano quale suo patrono e potente intercessore. Opera dell’artista palermitano Gaetano Pennino, la statua venne realizzata nel 1795 in ringraziamento per lo scampato pericolo dal terremoto che qualche anno prima, interessando la Sicilia Orientale, aveva fatto avvertire le proprie scosse anche a Salemi, senza provocare alcun danno o disagi all’incolumità dei cittadini. L’autore volle raffigurare il Santo vescovo nell’atto di proteggere la città di Salemi, amorevolmente adombrata dal lembo del piviale che con la destra stende a riparo, mentre con la mano sinistra protesa ed imperiosa verso l’alto scaccia ogni sorta di pericolo in difesa dei figli che implorano il suo patrocinio.

In un primo momento la statua era posta al centro della piazza, negli anni ’30, per favorire le adunate fasciste venne spostata e collocata nel sito attuale.

L’elezione di San Nicola a patrono di Salemi risale agli inizi del XIV sec., se già nel 1340 l’antico duomo veniva a Lui dedicato. Per celebrare l’evento il Re Pietro II d’Aragona concedeva quindici giorni di fiera franca da tenersi ogni anno in onore del santo patrono. Oltre alle numerose raffigurazioni presenti in diverse chiese della città a San Nicola è peraltro intitolata la Parrocchia della Chiesa Madre, la pia congregazione dei sacerdoti fondata nel 1621, nonché l’insigne Collegiata eretta con bolla papale il 21 giugno del 1801.

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