La Chiesa di San Giuseppe e la contiua chiesa di Gesù e Maria costituiscono l’unico complesso monumentale religioso del settecento del centro storico di Menfi che abbia resistito almeno al terremoto del 1968. La più antica delle due pare sia quella dedicata a Gesù e Maria, all’interno della quale si conservano pregevoli decorazioni in stucco ed una tela settecentesca, raffigurante Gesù e Maria, attribuita a Fra Felice da Sambuca. La chiesa di San Giuseppe fu eretta nel 1715, con una facciata adornata da intarsi e paraste ripartita in tre ordini, di cui l’ultimo, non più esistente, accoglieva l’edicola con il simulacro del santo. L’interno è ad unica navata, con volta a botte lunettata, e conserva pregevoli opere d’arte: una statua settecentesca in legno policromato raffigurante Santa Lucia, attribuibile allo scultore Filippo Quattrocchi; una tela settecentesca raffigurante Sant’ Eligio; una piccola statua lignea settecentesca di autore ignoto raffigurante San Biagio e una grande pala d’altare con lo Sposalizio di Giuseppe realizzata sul finire del settecento.
This church, and the adjacent one of Jesus and Mary, are the only eighteenth-century religious buildings in the historical center of Menfi that survived the 1968 earthquake. The oldest of the two is apparently the Church of Jesus and Mary, with its precious stucco decorations and eighteenth-century painting depicting Jesus and Mary, and attributed to friar Felice da Sambuca. The church was built in 1715. Its façade is adorned with inlays and pilasters divided into three orders, the last of which, no longer existing, included the shrine with the statue of the saint. The interior has a single nave, with a barrel vault with lunettes, and precious works of art: a eighteenth-century polychrome wooden statue of St. Lucy by sculptor Filippo Quattrocchi, an eighteenth-century canvas depicting St. Eligio, a small eighteenth-century wooden statue by an unknown author and representing St. Biagio, and a large altarpiece with the marriage of Joseph dating to the end of the eighteenth century.