Chiesa Madre o Chiesa Sant’Antonio di Padova

La prima costruzione della Chiesa Madre iniziò nel 1662 e fu terminata ai primi del 1700, con una pianta a tre navate e cinque arcate. Con il passare dei secoli essa fu arricchita da pregevoli opere d’arte, quali la statua lignea di “S. Antonio da Padova” opera del secolo XVII a cui la chiesa è dedicata, il gruppo scultoreo della “Vergine del Rosario tra i santi Caterina e Domenico” del sec. XVII, alcuni dipinti settecenteschi di frate Felice da Sambuca, sculture lignee di Bagnasco e un pregevole “Crocifisso” ligneo con croce rivestita a lamina d’argento, pregevole opera del sec. XVII. Tali opere sono a tutt’oggi conservate all’interno della Chiesa. Il terremoto del 1968 distrusse in parte la Chiesa e un lungo processo di ricostruzione e restauro (1984-2006) ce l’ha riconsegnata nell’attuale versione. La sua ricostruzione, su progetto dell’Architetto Vittorio Gregotti, ha previsto la rotazione dell’asse, ora ortogonale rispetto a quello originario, e l’elevazione di un ambiente a navata unica che ingloba i resti del precedente impianto settecentesco. L’altare, pertanto, è posto lateralmente all’ingresso su una pedana presbiterale longitudinale, che valorizza la presenza delle antiche arcate con le opere pittoriche e scultoree che compaiono tra le colonne, oggetto di un’attenta opera di restauro. Così nella chiesa si realizza l’incontro tra il nuovo e l’antico: la pulizia di linee del nuovo ne evidenzia il ruolo di architettura intesa a valorizzare ciò che era preesistente. All’ornato settecentesco scandito dal ritmo del colonnato, fanno riscontro superfici segnate da linee ortogonali, pareti traforate a carabottino sui lati dell’aula, un soffitto retto da leggere travature, le quattro poderose colonne, che sono disposte in pianta come imponenti cilindri di geometria pura. Questa commistione di stili appare inconsueta, ma in realtà attiva un dialogo fecondo fra antico e moderno, storia e contemporaneità, tradizione e futuro. L’ingresso è stato mantenuto in asse con lo spazio aperto della piazza, su un’area leggermente rialzata rispetto alla piazza, per evidenziare il ruolo del sagrato.

La nuova chiesa ha un tetto praticabile, da cui si possono godere due panorami: marittimo, guardando oltre la piazza, e dell’interno, sull’altro fronte. Vi si arriva da diverse scale, una delle quali si inerpica dal vicolo che separa la chiesa dal Palazzo Municipale. Sui tre livelli di cui si compone l’edificio trovano posto anche una biblioteca, la canonica e le aule parrocchiali.

Apertura tutti i giorni dalle 10:00 alle 12:00 e dalle 17:00 alle 19:00.

 

The Main Church (or St. Anthony of Padua Church)

The works to build the Main Church started in 1662 and ended in the early 1700s. The church had a plan with three naves and five arches. Over the years, several precious works of art found their way into the church: a seventeenth-century wooden statue of St. Anthony of Padua to whom the church is dedicated, a sculptural group of the “Virgin of

the Rosary between St. Catherine and St. Domenico” also from the seventeenth century, a group of eighteenth-century paintings by friar Felice da Sambuca, wooden sculptures by Bagnasco and a valuable wooden crucifix with silver-coated foil from the seventeenth century. These can all be seen inside the church today.

The earthquake in 1968 destroyed a section of the church. What we see today is the result of a long process of reconstruction and restoration (1984-2006). The new project, designed by architect Vittorio Gregotti, involved rotating the church axis, now perpendicular with respect to the original one, and a new large space covered by a single nave that incorporates the remains of the original eighteenth century building. The altar is positioned on one side upon entering the church, raised on a platform that enhances the ancient arches with the paintings and sculptures that, after careful restoration, are placed between the columns. Today, old and new stand side by side in the church: the neat new volumes reflect the architect’s idea to enhance the original building. The eighteenth-century rhythm of the arcade alongside the orthogonal surfaces, the grating walls on the two sides of the nave, the roof sustained by thin beams, the four massive columns arranged in plan as large imposing cylinders. This mixture of architectural styles may appear unusual but in fact enhances the relation between ancient and modern, history and contemporaneity, tradition and future. The entrance is still in axis with the open square in front of the church, placed on a slightly higher level to emphasise the churchyard. The new church has an accessible roof from where visitors can enjoy a view of the sea, beyond the square, and of the town, on the opposite side. The roof is reached by different stairs one of which is in the alley that separates the church from the Town Hall. The three floors of the building also host the library, the rectory, and the parish rooms.

Open every day from 10 to 12 a.m. and from 5 to 7 p.m.

 

theme by teslathemes