Chiesa Dell’Immacolata Concezione al Capo

Via Porta Carini, 38, Palermo

La chiesa sorge nel cuore dello storico mercato palermitano del Capo. In passato faceva parte dell’omonimo monastero benedettino costruito nel 1576 per volere della nobildonna Laura Imbarbara (il suo sarcofago è tuttora custodito all’interno della chiesa). A stimolare l’edificazione del monastero vi furono gli eventi che si svolsero a Palermo nel 1575. In quell’anno la città fu colpita da un’epidemia di peste ed il popolo invocò la Vergine, insieme ai santi “contra pestem” Rocco e Sebastiano. L’invocazione a Maria e le predicazioni congiunte dei francescani e dei gesuiti costituirono i presupposti per la fondazione del monastero. L’avvio dei lavori di costruzione della chiesa si concretizzò nel 1604, sulla base del progetto architettonico di Antonio Muttone e sotto la supervisione del regio architetto ed ingegnere militare Orazio Lo Nobile. La costruzione fu conclusa nel 1612, tuttavia il completamento effettivo dell’edificio richiese più di 100 anni di lavori. I lavori finirono solo nel 1740 con la decorazione a fresco del soffitto realizzata da Olivio Sozzi. Nel 1866, a causa del vento anticlericale seguito all’Unità d’Italia, il monastero venne confiscato e convertito in sanatorio.[3] Nel 1932 venne demolito insieme al Bastione d’Aragona per lasciare spazio all’odierno Palazzo di Giustizia. La chiesa fu risparmiata. Nella chiesa si venera la Madonna delle Grazie, alla quale è dedicata una grande festa che si svolge in maggio lungo i vicoli del quartiere, con una processione organizzata dall’omonima confraternita fondata nel 1887. La facciata esterna della chiesa appare particolarmente severa, secondo i canoni tipici del primo barocco romano. La chiesa è strutturata ad unica navata con impostazione spaziale rinascimentale. L’interno dell’edificio si fa notare per la ricchissima decorazione marmorea policroma. All’ingresso si trova il pregiato coro, sostenuto da quattro colonne binate, opera degli affermati architetti Giacomo Amato e Gaetano Lazzara. I due coretti laterali hanno preziose ringhiere in ferro battuto dorato. Gli organi sono impreziositi da opere scultoree lignee del XVIII secolo rivestite con oro zecchino. Le pareti interne sono interamente ricoperte, fino alla cornice, da una pregevole decorazione a marmi mischi e tramischi. Il soffitto a botte è decorato da stucchi dorati e dall’affresco intitolato “Il Trionfo degli Ordini religiosi”, realizzato da Olivio Sozzi nel 1740 circa. Sulle pareti laterali si trovano quattro cappelle: sulla sinistra hanno posto le cappelle della Madonna Libera Infermi (opera di Vincenzo Guercio del 1635) e del Crocifisso. Sulla destra si ammirano le cappelle di Santa Rosalia e di San Benedetto. Quest’ultima è dotata di una grande tela di Giuseppe Velasco (1775), raffigurante Benedetto che ordina la distruzione degli idoli. Ogni cappella è ornata da belle colonne tortili con, alla base, intarsi in marmi e pietre preziose. Il presbiterio è introdotto da un maestoso arco trionfale affiancato da coppie di colonne; sull’altare maggiore si trova la tela raffigurante l’Immacolata Concezione del 1637 opera del famoso pittore monrealese Pietro Novelli, che, al fine di valorizzare la sua opera, realizzò anche il cupolino ottagonale che copre il vano presbiterale. L’interno della chiesa è dotato anche di quattro pregiati paliotti ad intarsio marmoreo policromo. Alcune delle statue della chiesa sono opera dello scultore Carlo D’Aprile.

Orari d’ingresso: dal lunedì al venerdì dalle ore 8:30 alle 12:30, sabato dalle ore 8:30 alle ore 12:30 e dalle 16:00 alle 18:30, domenica dalle ore 8:30 alle 12:00

Prezzi: 1€

 

 

 

 

 

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