Le Chiazzette

 

chiazzette

Riserva Naturale Orientata “La Timpa”,  Acireale

Il percorso delle Chiazzette è un tratto costruito nel 1700 con la pietra lavica.

Per oltre due secoli fu la principale via di collegamento fra Acireale e il sottostante borgo, ricco di sorgenti d’acqua dolce e sede di un porticciolo, di Santa Maria La Scala. Poiché nel XVIII e nel XIX secolo il porto di S. Maria La Scala era l’approdo per tutti coloro che volevano recarsi ad Acireale, le “Chiazzette”, essendo ben visibili dal mare, si identificavano con la città tanto da essere rappresentate nelle incisioni degli antichi viaggiatori, come nelle opere dell’ Abbé de Saint Non (1786 per l’edizione francese e 1796 per quella tedesca), del Gigault de La Salle (splendida acquatinta del 1825), del Cuciniello-Bianchi (1830 circa) e dello Zuccagni Orlandini (1845 circa).

Le “Chiazzette” sono otto caratteristiche rampe a zig zag, al termine di ciascuna della quale si trova una piazzetta.

La stradella (oggi denominata via Tocco), composta da sette tornanti, si snoda dalla città di Acireale giù fino al borgo marinaro consentendo di superare comodamente il dislivello di 150 metri. La stradella fu riassettata nel secolo XVII su di un preesistente tracciato, realizzando particolarissimi muri di sostegno ad arco e rampe larghe fino a sei metri.

All’ingresso (sulla Panoramica) c’è una breve scalinata affiancata da un corto scivolo. Corredano la stradella acciottolata alcuni esemplari di Robinia pseudoacacia, relitti dell’antica alberatura, a doppio filare, originariamente costituita da circa 400 alberi.

La prima “piazzetta” è dominata da un monumentale esemplare di Platano la cui età è sicuramente da stimare oltre i 150 anni.

Superata la curva ci si incammina sulla prima rampa delle Chiazzette, sul cui sfondo vi è la Fortezza del Tocco: costruita nel 600. Questa permetteva di avvistare gli eventuali irruenti attacchi dei Turchi provenienti dal mare (insieme alla Garritta dello Scalo Pennisi, e la Torre di Sant’Anna a Capo Molini). È stata fortificata nel 1616 sotto la direzione dei lavori da parte di Vincenzo Geremia. È inoltre munita di un cannone.

Oggi è sede del Centro Visite dell’area protetta.

Da qui è possibile ammirare un ampio tratto della costa ionica.

Lungo la quarta rampa si trova la cappella dedicata al SS. Crocifisso della Buona Nuova, risalente alla prima metà dell’800.

Sulla settima ed ultima rampa vi sono due alternative: andando dritto si raggiunge la piazza del borgo marinaro, mentre imboccando il sentiero sulla destra, denominato via Miuccio, si giunge preso l’omonima spiaggia.

Il percorso originario è quello che conduce nella piazza principale del paese, dove si trova la Chiesa Madre: costeggia a valle l’abitato e, a monte, i contrafforti della Timpa, lungo cui si aprono gli ingressi di alcune abitazioni.

La seconda alternativa scende a zig zag verso la costa con 18 stretti e corti tornanti privi di parapetto e lungo i quali incontriamo vari alberelli di Bagolaro. Il percorso giunge in un ampio piazzale detto del Miuccio, dove si trova il Mulino Testa dell’Acqua. Superatele si accede alla particolare spiaggia di “cocole” del Miuccio.

La vegetazione tipicamente mediterranea che ricopre fittamente quest’area, risplende di colori e spicca insieme ai toni azzurri del mare e del nero intenso delle rocce vulcaniche. Lungo tutto il percorso delle Chiazzette si osserveranno alcune piante tipiche della Riserva: oltre al Cappero e al Bagolaro, troviamo l’Euforbia arborea, l’Alaterno, l’Ailanto (specie esotica invasiva), il Terebinto e il Fico d’india. Ma singolare è il rigoglioso popolamento spontaneo di un’altra specie esotica: il Gelso da carta o Broussonezia, importata dal Giappone nel XVIII secolo come albero da ombra, mentre, nel paese d’origine, essa viene coltivata a scopo merceologico, in quanto dalla sua corteccia si ricava un particolare tipo di carta assai resistente impiegata per la stampa delle banconote.

Orari ingresso: Sempre aperto

Ingresso gratuito

English Version

The itinerary of Chiazzette is a stretch built in 1700 with lava stone.

For over two centuries it was the main connection between Acireale and the village with port of Santa Maria La Scala. As in the eighteenth and nineteenth centuries the port of Santa Maria La Scala was the landing place for all those who wanted to go to Acireale. “Chiazzette”, being clearly visible from the sea, was identified with the city of Acireale as was represented in the engravings of past travelers, like in the works of ‘Abbé de Saint Non (1786 for the French edition and 1796 for the German one), the Gigault de La Salle (beautiful aquatint 1825), the Cuciniello-White (1830) and the Zuccagni Orlandini (ca. 1845).

The “Chiazzette” are eight characteristics ramps zig zag, at the end of each of which there is a small square.

The small street (now called Via Tocco), made up of seven turns, winding its way down to the Acireale seaside village allowing comfortably exceed the height difference of 150 meters. The small street was tidied in the seventeenth century on an existing route, creating very special arched retaining walls and ramps up to six meters wide.

At the entry (on the Overview) there is a short flight of steps flanked by a short slide. Accompanying the cobbled small street some specimens of Robinia pseudoacacia, wrecks of ancient masts, double row, originally about 400 trees.

The first “square” is dominated by a monumental example of Platano whose age is surely to be estimated over 150 years.

Walking throught the bend on the first flight of Chiazzette, in the background we can see the Fortress of Tocco: built in 600. This allowed to spot any impetuous Turkish attacks from the sea (with the Garritta Scalo Pennisi, and the Tower Sant’Anna Capo Molini). It was fortified in 1616 under the supervision of works by Vincenzo Jeremiah. It is also provided with a cannon.

Today it is the Visitor Center of the protected area.

From here you can admire a large stretch of the Ionian coast.

Along the fourth ramp there is the Chapel dedicated to SS. Crucifix of Good News, built in the first half of 800.

The seventh and final ramp there are two alternatives: going straight you reach the square of the village of Santa Maria la Scala, while taking the path on the right, called via Miuccio, you reach the beach that took the same name.

The original route is the one that leads into the main square where there is the Church.

The second alternative goes down zigzagging toward the coast with 18 tight and short hairpin without parapet and along which meet various saplings of Hackberry.The route ends in a large square called Miuccio. It leads to the beautiful beach of “cocole”.

The Mediterranean vegetation covers this area thickly that shines with colors and stands out with the blue tones of the sea and the deep black of the volcanic rocks. Along the route of Chiazzette we can see some plants typical of the Reserve: in addition to the caper and the Hackberry, we find the Euphorbia arborea, the Alaterno, the Ailanthus (invasive alien species), the Elah and the Prickly Pear. But unique is the lush spontaneous population of another exotic species: the mulberry paper or Broussonezia, imported from Japan in the eighteenth century as a shade tree, while, in the country of origin, it is grown to order merchandise, as the its bark is obtained a particular type of paper very resistant employed for the printing of banknotes.

Hours entry: Always open

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